Cos’è la Lussazione di Spalla?
Per lussazione si intende la perdita completa dei rapporti tra due superfici articolari e nel caso specifico della spalla avremo quindi una perdita del rapporto tra glena e testa omerale. Al mantenimento di tale rapporto concorrono labbro glenoideo e strutture capsulo-legamentose. La lussazione di spalla può avvenire in più direzioni ma quella anteriore rappresenta la più diffusa. Una lussazione si può verificare quando il braccio viene portato all’altezza o al di sopra della spalla associando una rotazione esterna. Con la fuoriuscita della testa omerale il cercine glenoideo e le strutture capsulo-legamentose vengono danneggiate. In alcuni casi oltre alle lesioni capsulo-legamentose si possono associare lesioni ossee sia in corrispondenza della testa omerale (lesione di Hill-Sachs) sia a livello del cercine glenoideo (lesione di Bankart ossea), che peggiorano la prognosi clinica.
Cos’è il Labbro Glenoideo?
Il labbro glenoideo è una struttura fibrocartilaginea simile al menisco del ginocchio che, assieme alle strutture capsulolegamentose, contribuisce alla stabilità della spalla rendendo più ampia e profonda la glenoide dove si articola la testa omerale. Il tendine capo lungo del bicipite si collega al labbro sul polo superiore della glena.
Con una lesione del labbro glenoideo la spalla può diventare instabili. Le lesioni del complesso capsulo-labbrale possono essere anche associate a lesioni della cuffia dei rotatori peggiorando così il quadro sintomatico e la stabilità della spalla.
La Diagnosi
La diagnosi si basa sull’esame anamnestico e clinico specialistico associato allo studio con immagini radiologiche. Le radiografie convenzionali permettono di verificare l’integrità ossea e possono mostrare, nel caso di una lussazione, una frattura della testa omerale o della glena. La Risonanza Magnetica è specifica nello studio delle strutture caspulolabrali. L’esame TC viene a volte utilizzato per quantificare la perdita ossea sia glenoidea che omerale, indirizzando il chirurgo verso l’intervento più opportuno da eseguire. Spesso un paziente che riferisce diversi episodi di lussazione, alla visita specialistica ha timore delle manovre eseguite dall’esaminatore per paura che la spalla si lussi nuovamente.
Il Trattamento
Il trattamento eseguito in artroscopia prevede la reinserzione del complesso capsulo-labbrale alla sede anatomica ossea della glena in modo da ripristinare la corretta forma anatomica e funzionalità biomeccanica. Questo si esegue mediante l’utilizzo di piccole ancorette in tessuto o riassorbibili (ca 3 mm) che reinseriscono in modo stabile i tessuti all’inserzione ossea anatomica sulla glena. Qualora si presentino gravi lesioni del tendine del bicipite allora si può rendere necessario rifissare il suddetto tendine alla parte superiore dell’osso dell’omero (tenodesi del bicipite). Nelle lussazioni di spalla i riscontri più recenti di letteratura hanno dimostrato che le tecniche artroscopiche possono offrire risultati comparabili alle tecniche tradizionali con il vantaggio della ridotta invasività e più rapido recupero funzionale.
L’inquadramento e il trattamento precoce della patologia, in particolare nei soggetti sportivi, limita l’evoluzione dell’usura articolare e permette in percentuali molto elevate di raggiungere una buona stabilità articolare ed un soddisfacente recupero funzionale.
L’anestesia
L’anestesia impiegata per l’intervento potrà essere di tipo generale (intubazione endotracheale) o periferica (plesso brachiale interscalenico) e verrà decisa per ogni singolo paziente dall’anestesista in considerazione delle condizioni generali del paziente stesso.
I Rischi
Questo intervento comporta anche alcuni rischi. L’infezione è uno dei rischi generici legati all’intervento chirurgico e per la sua prevenzione, durante la degenza, viene eseguita terapia antibiotica. Tra i rischi specifici ricordiamo la recidiva della lesione, con conseguenti nuovi episodi di lussazione, rischio che risulta aumentato nel caso in cui il paziente non segua una adeguata fisioterapia. Esiste una condizione clinica generale detta lassità congenita costituzionale che espone ad aumentato rischio di recidiva a causa dell’aumentata elasticità dei tessuti che riducono la capacità di guarigione del tessuto.
Il Decorso Post-Operatorio
La sintomatologia dolorosa verrà controllata con una terapia antalgica specifica per il paziente. Dopo l’intervento arriverà in reparto con la spalla coperta da una medicazione e con il braccio bloccato da una fasciatura o il tutore. Il giorno dopo verrà rinnovata una medicazione compressiva a piatto. La degenza dura in media una notte. Dopo l’intervento non sarà possibile guidare. L’intervento di artroscopia di spalla necessita di un adeguato trattamento fisioterapico con un programma che richiede da 2 a 6 mesi in base anche al tipo di lesione riparata. Durante le prime settimane verrà indossato il tutore e la ginnastica sarà limitata ad una mobilizzazione passiva per ripristinare l’arco di movimento e consentire una buona cicatrizzazione dei tessuti riparati. Il tutore sarà da portare per 4 settimane (sia di giorno che di notte) e solo successivamente alla rimozione si inizierà con il recupero muscolare. Per una buona riuscita dell’intervento sarà necessario seguire attentamente il programma di riabilitazione, evitare di fumare e mantenere uno stile di vita corretto.