La Tendinite Calcifica della spalla è una condizione clinica caratterizzata dall’accumulo di depositi di calcio all’interno dei tendini della cuffia dei rotatori. I depositi calcifichi si creano all’interno dei tendini della cuffia dei rotatori (76% dei casi nel sovraspinato, nel 20% nell’infraspinato e nel 6% nel sottoscapolare) o all’interno della borsa subacromiale nella superficie sovrastante i tendini.
Si manifesta principalmente in pazienti di sesso femminile con età compresa tra i 30 e 50 anni con una prevalenza che varia dal 2.7% al 22% e possono creare particolare dolore e rigidità della spalla. Spesso sono anche presenti senza causare alcun sintomo specifico per molti anni. Al momento, non è stata individuata una causa specifica della formazione delle calcificazioni né il perché si verifichi in determinati soggetti.
Sono state descritte 4 differenti presentazioni cliniche:
– Forma acuta caratterizzata da forte dolore, rigidità, impotenza funzionale della spalla, con durata che varia da una a sei settimane
– Forma cronica recidivante caratterizzata da stadi di dolore alternati a stati di benessere; con durata dalle 6 settimane a 6 mesi
– Forma cronica persistente caratterizzata da dolore sordo costante senza fasi di benessere o peggioramento clinico
– Forma totalmente asintomatica
La diagnosi viene eseguita mediante radiografie standard della spalla oppure tramite esame ecografico.
In assenza di sintomi significativi non viene eseguito nessun trattamento, la maggior parte dei pazienti risponde bene al trattamento conservativo in quanto il deposito calcifico si riassorbe o si “stabilizza”. Di norma, i pazienti recuperano la normale funzione della spalla e la risoluzione del dolore dopo 2-3 settimane. Approssimativamente in circa 1/3 dei pazienti il deposito di calcio scompare completamente nel giro di 3-10 anni.
Le infiltrazioni di cortisone possono essere efficaci particolarmente in quei casi di dolore moderato persistente. Altre terapie efficaci sono il “needling” della lesione o il lavaggio della calcificazione in anestesia locala mediante controllo ecografico oppure le onde d’urto extracorporee.
Se i sintomi creano una disabilità costante, impotenza funzionale della spalla e difficoltà a dormire il trattamento chirurgico può essere la scelta giusta. Mediante un intervento mini-invasivo in artroscopia è possibile rimuove il deposito calcifico e riparare eventuali lesioni tendinee associate.
Calcificazione del t. del sottoscapolare (Pretrattamento)
Calcificazione del t. del sottoscapolare (Posttrattamento)